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GIOCODANZA® - Un percorso di crescita sano, attraverso un'attività ludica dove le componenti principali sono: creatività, immaginazione ... e tanta fantasia! Corpo, voce, musica, spazio ... diventano il mezzo per scoprire le potenzialità artistiche e creative del bambino.

A CHI SI RIVOLGE

Insegnanti di danza, danzatori, operatori dell’infanzia il cui obiettivo è approfondire e ampliare le proprie conoscenze e le proprie competenze pedagogiche e artistiche che permettono di acquisire, con una metodologia innovativa, nuovi strumenti e strategie diverse atte a rispondere ai nuovi bisogni dei bambini.

Essendo il metodo un approccio e una preparazione alla Danza, ed essendo la Danza l’arte del movimento, esso riguarda tutte le tecniche, dal classico al contemporaneo, dall’hip hop alla break dance fino alla danza sportiva.


venerdì 16 maggio 2014

Relazione per gli esami della neo-Maestra di Giocodanza® Ines Cervone del Corso di Formazione di Castrovillari (CS) 2013/14



Questa è la storia di una bambina, che a poco più di 6 anni inizia a scoprire il delicato mondo rosa della Danza
                                                                                               
La suddetta bambina crescendo ha avuto modo di appassionarsi sempre più a quei dolcissimi movimenti scanditi dal soave suono dei tasti bianchi e neri. Innamorata della sensazione di libertà e trasparenza che solo quest’arte sa regalare, nonostante gli ostacoli che tale percorso pone a chi non è del tutto portata ad eseguire alla perfezione questa disciplina, oggi prendendo parte al corso di GIOCODANZA, la bambina afferma nuovamente la determinata passione che da sempre la caratterizza!                                          
   Notevole merito in questa “storia” va riconosciuto alla maestra Susy, che sin da piccola le ha fatto da “angelo custode”, evitando che più volte la fanciulla si precludesse l’opportunità di fare ciò che riusciva a farla stare meglio, insegnandole che quest’arte può ospitare anche lei, ”una senza doti”, che questo mondo rosa non vuole proprio abbandonare…
                                                                                                    
  Questo novembre, la bambina, cioè io, ora ventenne, inizio il Corso con la maestra Marinella Santini. In lei ho riscontrato parecchi dei consigli/insegnamenti già impartitimi dalla mia maestra di sempre, è stato un po’ come vivere anticipatamente Susy “da grande”… dolcissima, sempre positiva, desiderosa di trasmettere il suo sapere, le strategie frutto dell’esperienza da usare con questo fragile esserino che è il bambino: “creatura disarmante, di poche pretese, estremamente sincero nel bene e nel male, desideroso di giocare ed imparare senza il faticoso peso dell’ eccessivo impegno; per niente calcolatore non fa che favorire la tua autostima stimolandoti a fare sempre meglio”.                                                                                                      
  Ho capito ancor di più l’importanza dell’individualità, quanto ogni singolo bambino ha bisogno della sua importanza perché importante per quello che è e non per quello che dovrebbe essere; ciascuno ha i propri tempi e sta nella bravura dell’insegnante IMPARARE a non dare fretta ne tanto meno a giudicare.
L’insegnante non insegna, impara dai limiti altrui, non denigra e non illude, ma di sicuro con i bambini limita le pretese.

  Indescrivibile la sensazione di appagamento avvertita tutte le volte nel rientrare a casa, piena di nuovi elementi, di diversi modi di applicare l’insegnamento, la curiosità di sperimentare tutto ciò che avevo appreso e la preoccupazione che qualcosa potesse sfuggirmi generando così un fallimento.
Desiderosa poi di leggere negli occhi dei bambini l’immensa soddisfazione di aver imparato un nuovo gioco, e a fine lezione sentirsi dire  “la prossima volta lo ripetiamo”???
Inoltre la maestra Marinella ha più volte volutamente insistito nel farci capire l’arduo compito che ci spetta nell'educare/preparare questa “complessa struttura” che è il corpo di un bambino, alla crescita sia fisica che artistica; ogni movimento ha il suo perché, niente va fatto tanto per, in quanto ciascun esercizio può danneggiare o favorire la crescita ossea.
Insomma ben chiaro è l’impegno “Obbligatorio” che quotidianamente va manifestato da chi lavora col bambino, che altro non è che il germoglio dell’uomo che diverrà.

  *Sento l’esigenza, maestra Marinella, di dirti Grazie, per tutto ciò che ho appena raccontato, per la serenità trasmessomi nei giorni trascorsi insieme, per le belle conoscenze fatte al tuo corso, e in particolare per la magnifica sensazione che questa mia prima esperienza lontano dalla mia “scuola di sempre” mi ha lasciato… meravigliosamente Grazie!!!

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